23 maggio 2008

Giustizia italiana

Qualche giorno fa è arrivata la conferma: Diventa definitiva la condanna a 16 anni di carcere inflitta ad Anna Maria Franzoni per l'omicidio del figlio Samuele di tre anni avvenuto il 30 gennaio 2002.
Insomma, è stata confermata la colpevolezza della Franzoni di omicidio volontario del figlio.
Non entro nel merito della questione colpevole/innocente, un gioco nel quale tutti si sono cimentati dicendo la loro. Si fa presto a diventare giudici, così come spesso il lunedì mattina si fa presto a diventare allenatori.
C'erano gli organi preposti ad indagare per fare chiarezza sulla questione. Hanno fatto il loro lavoro, dobbiamo aver fiducia in loro, quindi la Franzoni è colpevole. Giusto così.
A questo punto mi dico. Una donna ammazza il figlio e la condanna è di 16 anni? E basta? Io sono da sempre uno contrario alla pena di morte, ma 16 anni non mi sembrano una pena adeguata. Poi ci si scandalizza se la maggior parte delinquenti vaga a piede libero nel nostro Paese. Se una persona che uccide un bambino di 3 anni è condannata a 16 anni...... logicamente per reati molto meno gravi è logico che la pena sia esigua, quasi nulla.

3 commenti:

Markuzzo ha detto...

Sono d'accordo con quello che hai scritto, ma del resto ormai l'andazzo buonista del nostro paese è arcinoto.
Ho scritto anch'io poco fa un post, soffermandomi però di più su come è stato condotto (male) questo processo, e su cosa abbia spinto effettivamente i giudici a condannare la signora Franzoni (poco o nulla, diciamocelo).
Sei invitato a leggere... anche perchè mica che te lo posso copincollare qui, eh! :D

Vaxgelli ha detto...

Altro punto che ho tralasciato. Ma quanto ci è costata la Franzoni???

Alex ha detto...

Il castello mediatico costruito attorno a questa vicenda è impressionante e vergognoso. Resta il fatto di dover credere nella giustizia degli uomini, sebbene poi i risvolti umani e di coscienza non possano non emergere, al pensiero di una donna strappata ai suoi figli per andare a finire al carcere.