14 settembre 2007

Il dopo Eurobasket: il coach

Neanche 24 ore dopo l'eliminazione azzurra dall'europeo spagnolo arriva la conferenza stampa di Charlie Recalcati: "Farmi da parte? Non ci ho pensato neanche per un secondo. Il mio contratto scade nel 2009, sarà mio compito portare a termine il progetto di ringiovanimento del gruppo".
Una conferenza lunga 50 minuti, dove il CT azzurro conferma la sua volontà di rimanere alla guida della Nazionale per cercare di formare il gruppo del futuro, che dopo la disfatta spagnola vedrà come primo obbiettivo Euro2009 e non più Pechino2008.
Naturalmente dopo una delusione simili il coach è il primo ad essere messo sul banco degli imputati, e così è stato, anche se bisogna ammettere che Recalcati è oggetto di critiche da un periodo ben più lungo. Ma c'è chi sostiene che non sia lui il problema (o uno dei problemi), c'è chi sostiene che bisogna dargli fiducia, che è sempre la persona giusta. Speriamo che non la pensino così anche in Federazione, anche se temo che abbia dei buoni agganci.
Sulla gestione della squadra azzurra ci sono da fare molti "appunti" al coach, che a mio avviso non è più la persona adatta a ricoprire questo ruolo.
Prima di tutto si è vista la mancanza di gioco di questa squadra, legata troppo spesso agli individualismi (come in passato del resto). E' mancato prima di tutto il gioco d'area, nonostante la presenza di due centri puri come Marconato e Crosariol che non sono stati sfruttati a dovere. Sono state coinvolte poco e male le "due stelle" di questa squadra. Ma soprattutto al coach è mancato "il polso" per tenere in mano la situazione, non è riuscito a dare un'identità alla squadra, non è riuscito a creare una squadra ed un gioco di squadra che fosse capace di integrare la vecchia guardia con i nuovi azzurri.
Recalcati dice che: "Un movimento può competere ai massimi livelli quando è in grado di sopperire a delle defezioni importanti e noi abbiamo dimostrato di non esserlo quando si sono infortunati degli elementi chiave. Non abbiamo un numero di giocatori validi tale per stare tranquilli, ma abbiamo solo alcune stelle senza che dietro ci siano alternative valide".
Senza dubbio le assenze di Gallinari, Rocca e Galanda sono state importanti ed hanno pesato sul destino di questa squadra, ma la Nazionale aveva il compito di fare di più, soprattutto perchè la Germania era una squadra largamente alla portata degli azzurri. Tra l'altro Galanda era stato lasciato fuori l'anno scorso (come Bulleri) al Mondiale, quindi a logica non dovrebbe essere un giocatore chiave della Nazionale.
Sul numero di giocatori validi per la Nazionale, bisogna dire che Recalcati non ha mai spinto la Federazione a dare più spazio agli italiani in campionato. Un'accusa indiretta arriva anche da Pozzecco, che dice: "Ricordo un litigio con Recalcati prima degli Europei del 2003 in Svezia quando criticai Maifredi per l'aumento degli extracomunitari e Charly era sicuro che non avrebbero "stravolto le regole", e ora ce ne sono quattro più due comunitari! Senza contare che i sei "italiani" sono spesso: uno che ha incontrato all'Hollywood un'italiana e l'ha sposata e un altro che forse aveva un trisavolo in Friuli".
Insomma, Recalcati ha fatto il suo tempo, ed ha ha vissuto dei buoni momenti in Nazionale grazie a delle buone gestioni passate, che però furono accompagnate soprattutto da buone prestazioni individuali dei giocatori a sua disposizione.
Ora c'è bisogno di una ventata fresca, c'è bisogno di una nuova spinta. Il Top sarebbe portare sulla panchina azzurra uno tra Messina e Scariolo, i due migliori allenatori italiani, tra i migliori d'Europa. Un'alternativa a mio avviso sarebbe Simone Pianigiani, allenatore di Siena. E' giovane e preparato, ed ha fatto vedere di essere capace a guidare un gruppo vincente (cosa che proprio a Recalcati a Siena non era riuscita). Purtroppo credo che la federazione andrà avanti per la prorpia strada confermando la fiducia al CT, ma la mia speranza è che arrivi un cambio alla guida dell'Italia. Vediamo.

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