La tempesta in cui si trova il ciclismo ormai da diverso tempo non sembra volersi placare, con i casi di doping che ogni giorno sembrano sempre più allarmanti, portando questo sport lontano dagli sportivi e dagli appassionati delle "2 ruote".
L'ultimo caso è quello del kazako Vinokourov, trovato positivo al testosterone al termine dell'11^a tappa del Tour de France, tappa che tra l'altro il kazako ha vinto. Ed è una notizia di oggi che ci sarebbe anche un altro corridore positivo all'interno della carovana.
Sotto inchiesta c'è anche l'attuale maglia gialla del Tour, Rasmussen, che avrebbe saltato alcuni controlli antidoping, l'ultimo nel mese di Giugno, ma nonostante questo rimane in corsa.
Tutto questo è stato preceduto dalle varie confessioni di diversi ciclisti che hanno ammesso di aver fatto uso di doping in passato, tra cui anche Ivan Basso.
Sembra proprio che il ciclismo non riesca ad uscire da questi continui scandali che stanno letteralmente ammazzando questo sport. La televisione nazionale tedesca ha deciso di interrompere le riprese del Tour, perchè questo non è più spettacolo. Una presa di posizione alla quale si dovrebbero affiancare tutte le televisioni e gli organi di stampa, ma soprattutto gli sponsor. E' arrivata l'ora di dire basta, perchè non è più possibile andare avanti così.
L'ideale sarebbe chiudere "baracca e burattini" per un paio d'anni, per poi provare a ripartire, ma una decisione del genere andrebbe a penalizzare anche tutti coloro che questo sport lo praticano lealmente, con passione.
Io per il momento dico basta al ciclismo, non lo seguirò più.
3 commenti:
Mi sa che quelli che lo praticano lealmente sono rimasti in pochi...
da un po proprio per questo motivo il ciclismo non lo seguo più anzi mi da prorpio la nausea.
Questo è il tour dell'ipocrisia... e poi i francesi si permettono pure di fare gli spocchiosi.
A febbraio dei deficienti a Catania mi hanno ucciso il calcio. Questi stanno uccidendo il mio secondo amore, il ciclismo. Uno sport che m'ha sempre affascinato perchè fatto di fatica e costanza. Scoprire che non tutti "faticavano" allo stesso modo fa incazzare, fa incazzare eccome!
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