28 gennaio 2009

Ma dove si mettono tutte queste macchine???

L'AD di Fiat Sergio Marchionne conferma i timori espressi dai sindacati e lancia l'allarme: "Il rischio che 60.000 lavoratori del comparto auto, in Italia, restino a casa, se non ci sarà un intervento del governo, è reale".
Insomma, il settore auto (ma anche camion ed autobus) in Italia ha subito un calo delle richieste del 20%, un calo che mette a rischio come detto 60.000 posti di lavoro.
Marchionne dice: "Dal governo ci aspettiamo un intervento per tutto il settore dell'auto, che sta vendendo il 60% in meno dell'anno scorso".
Ed il Governo studia unl pacchetto di "aiuti" che non dovrebbe superare i 300 milioni di euro, si tratta di una spesa per sostenere interamente le vendite: in pratica una proroga degli incentivi per la rottamazione scaduti a fine dicembre.
Ora la mia domanda è: Ma dove cavolo si metteranno tutte queste macchine?
Ad occhio mi sembra che l'Italia sia già sovraffollata, quindi per cercare di non rendere la situazione traffico (ed inquinamento) ancora più difficile di quella odierna, bisognerebbe che per ogni auto venduta ce ne fosse anche almeno una rottamata. Ovviamente in questo caso paradossale ci troveremo a buttare e rottamare auto che avrebbero ancora una lunga vita.
Facendo due conti si vede che l'equazione non torna, prima o poi si arriverà ad un punto di non ritorno. Già adesso a guardare in giro mi sembra che 4 macchine su 5 viaggino con SOLO una persona a bordo, mi sembra che troppo spesso per trovare un parcheggio si debba girare per ore.
Ma per non mandare a casa dei lavoratori, per non far fallire i colossi automobilistici, l'idea è quella di aiutarli, di incentivarli....... beh, la cosa non mi torna molto.
Vogliono gli incentivi? Bene, che gli diano a chi progetta auto ad idrogeno o comunque a bassissimo impatto ambientale. Che gli diano a chi realizza "auto utili" per il trasporto quotidiano, non a chi realizza auto dai consumi esageratio dagli ingombri spropositati.

1 commento:

duhangst ha detto...

Certp sarebbe proprio il caso che si iniziasse ad investire su tecnologie molto più moderne.