
Saranno sufficienti questi investimenti a colmare il gap che fino ad oggi ha separato l'Italia dal resto d'Europa sulla banda larga?
A farla da padrone è stata Ariadsl che da sola ha investito ben 46 milioni di Euro per acquisire il diritto di fornire il servizio di questa nuova tecnologia su ognuna delle sette macroaree previste in Italia.
La domanda da porsi ora è questa: verranno investiti altrettanti soldi per rendere efficiente il servizio? Ma soprattutto, non è che gli ingenti investimenti porteranno i futuri gestori ad imporre dei prezzi troppo alti? Il rischio è che alla fine il WiMax faccia la fine dell'UMTS, diventando un servizio costoso e quindi solo per pochi.
1 commento:
Stiamo a vedere, ma ho i tuoi stessi timori.
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