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21 gennaio 2008

E bravo Montezemolo

L'illustrissimo presidente di Confindustria (e di mille altre cose) Luca Cordero di Montezemolo riesce sempre a rimpirsi la bocca di belle parole, ma logicamente non potrebbe essere altrimenti visto che sto parlando di uno dei più grandi manager contemporanei.
Montezemolo dice che l'industria italiana è cresciuta molto, ma il problema è che non cresce il Paese. Questa mancata crescita decennale (da lui stimata in 210 miliardi di euro) avrebbe portato nel nostro Paese infrastrutture come asili nido, interventi di ricerca e innovazione, oltre ad una diminuzione delle tasse.
Il presidente di Confindustria è poi passato a parlare dell'accordo sul contratto dei metalmeccanici, festeggiando la chiusura dell'accordo tra le parti, sottolineando che le imprese hanno dato un forte segnale di responsabilità anche nell'interesse del Paese, evitando così una drammatica degenerazione del conflitto.
Montezemolo conclude dicendo che: "Una durata triennale sarebbe più coerente con le esigenze delle imprese e ridurrebbe la conflittualità nell'interesse dei lavoratori. Serve più produttività per rendere possibile l'obiettivo della crescita economica, e vorrei ricordare che la crescita è evidentemente un interesse generale del Paese, ma lo è soprattutto per i ceti più deboli".
Vorrei giusto ricordare alcune cose a Montezemolo, che come detto è molto bravo a riempirsi la bocca di parole, sempre con le giuste tempistiche:
In Italia un operaio guadagna in media, al lordo, 21 mila euro, contro i 29 mila della Francia, i 32 della Svezia, i 35 del Belgio, i 37 dell’Olanda, i 39,7 della Gran Bretagna, i 41 della Germania, i 42 della Danimarca.
In Italia gli stipendi dei lavoratori aumentano ogni anno del 2,7%, mentre quelli dei manager del 17%, otto volte l’inflazione.
In Italia lo stipendio medio dei primi cento top manager è di 3,4 milioni all’anno, 160 volte quello che guadagna un operaio, al quale (con 40 anni di contributi) dovrebbe quindi lavorare 4 vite per riuscire a guadagnare quanto uno dei top manager.
In Italia Montezemolo guadagna (dichiarati) oltre 7 milioni l'anno, in questo caso ad un operaio non basterebbero 8 vite per guadagnare tanto.
In Italia gli stipendi da manager si danno anche a chi ha gestito aziende come Telecom ed Alitalia, portandole allo sfascio.
In Italia i manager che falliscono nel loro lavoro sono talmente fortunati che si prendeno anche una cospicua buonuscita come liquidazione per l'ingeneroso lavoro (non)svolto.
Mi chiedo quindi perchè Luca Cordero di Montezemolo qualche volta non prova a parlare anche di questo, magari spiegandoci il motivo per cui questi manager guadagnano tanti soldi. Magari potrebbe spiegarlo proprio agli operai che non arrivano a guadagnare i fatidici 1000 euro al mese.

17 gennaio 2008

Lavoro

Lavoro: Lavorare significa occupare il tempo nel fare qualcosa, traendone un vantaggio generalmente economico.
A quanto pare il vantaggio economico dei metalmeccanici è considerato sufficiente, visto che nonostante il contratto nazionale sia scaduto da oltre 6 mesi il rinnovo trada ad arrivare.
Le trattative tra Governo e sindacati vanno avanti, ma non si è ancora arrivati ad un'intesa, perchè oltre all'aumento sul contratto nazionale previsto per i prossimi 2 anni i sindacati chiedono anche (giustamente) l'indennizzo per l'aumento che avrebbero dovuto ricevere i lavoratori negli ultimi 6 mesi del 2007 (il contratto è scaduto il 30 Giugno).
Nell'attesa che si arrivi ad un'intesa tra le parti, continuano le manifestazioni di protesta e gli scioperi in giro per l'Italia.
Il contratto nel corso del 2007 era stato invece rinnovato agli statali, che in un anno hanno perso ben 125 milioni di giorni di lavoro. Ma il dato più allarmante è la differenza sui giorni di malattia tra i dipendenti privati e quelli pubblici: poco più di 4 giorni di malattia l'anno per i privati nel 2006, 18 in media l'anno per quelli pubblici nel 2005, quasi 5 volte di più. Un bel peso (come noto) per l'economia del nostro Paese.
E magari i nostri dipendenti malati da 9 mesi se ne vanno a fare una regata. La sanzione? Ridicola: la perdita di anzianità di un anno e quella accessoria del trasferimento d'ufficio.