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22 aprile 2008

Deficit italiano

Scrive Repubblica: I dati resi noti a Bruxelles confermano quelli di Istat e Bankitalia.
Anche nel 2007 quello italiano è il rapporto debito/pil più elevato dell'area dell'euro, malgrado il dato abbia fatto registrare un sensibile calo: dal 106,5% del 2006 al 104% dell'anno scorso. Nel 2007 l'aggiustamento del deficit più elevato si è verificato in Germania (da 1,6% a quota 0) seguita dall'Italia (da 3,4% a 1,9%). Peggioramento in Francia (da 2,4% a 2,7%). I dati Eurostat confermano dunque quanto già comunicato sia dall'Istat che dalla Banca d'Italia.
Per quanto riguarda il rapporto debito/pil, il nostro paese è seguito da Grecia (94,5%), Belgio (84,9%), Ungheria (66%), Germania (65%), Francia (64,2%), Portogallo (63,6%) e Malta (62,2%). Il dato più basso è quello dell'Estonia (3,4%), seguita dal Lussemburgo (6,8%), dalle Lettonia (9,7%) e dalla Romania (13%).
Speriamo che lo sforzo che è stato fatto non venga reso vano, e che l'Italia continui a risanare la propria posizione.

08 maggio 2007

I conti tornano

Le stime del rapporto deficit/pil per il 2007 parlano del 2,3% (anche sel'UE parla addirittura del 2,1%), un dato eccezionale per il nostro Paese e per il Governo che si era posto l'obbiettivo di un risanamento delle finanze pubbliche.
Si tratta di un dato molto importante che ci fa tornare all'interno del limite del 3% posto dai trattati della Comunità Europea, limite che era sempre stato superato dopo il 2002.
Per trovare un'annata migliore bisogna tornare indietro fino all'anno 2000 quando il rapporto era stato dello 0,8%.
La strategia politica del Governo è stata molto forte, e senza dubbio non ha pagato in termini di popolarità, ma in termini economici non si può negare che sia stata efficace. Per sottolinearlo è intervenuta anche l'UE che ha parlato di una robusta ripresa dell'economia italiana e dell'efficacia delle misure fiscali messe in atto soprattutto per combattere l'evasione.
Proprio sotto il piano dell'evasione fiscale arrivano delle notizie molto interessanti. Rispetto ad un anno fa gli accertamenti sono quasi raddoppiati, con risultati che sembrano incoraggianti, in quanto ben il 95% dei contribuenti controllati non era in regola.