Che la Sinistra era stata sonoramente bocciata ce ne eravamo accorti alle ultime elezioni, dove i comunisti erano stati largamente bocciati dal popolo italiano.
Ieri a Chianciano è finita l'era di Fausto Bertinotti, a favore del semisconosciuto Paolo Ferrero che sarà il nuovo segretario di Rifondazione.
La Sinistra negli utlimi anni si è contraddistinta per i suoi scontri interni. Prima erano all'interno delle coalizioni elettorali, ora addirittura all'interno dello stesso partito, vista la scissione che è nata all'interno di Rifondazione.
Bertonotti nel suo discorso di commiato si è trovato ad attaccare il PD e l'Idv parlando del loro modo di fare opposizione. Si è trovato di nuovo a parlare di lotta di classe. Come al solito ha fatto il gioco dei suoi avversari, che in questo caso erano sia il Pdl che il PD.
Credo che la Sinistra in Italia difficilmente riuscirà a farsi sentire nei prossimi anni. Spero solo che tutto questo vada a vantaggio del PD, che resta il movimento politico più interessante del Paese. Speriamo solo che il Paese se ne accorga, anche se non è semplice svegliarsi da un torpore che dura da oltre un decennio.
1 commento:
Non sono di sinistra, quindi men che meno di Rifondzione... ma una riflessione la voglio fare lo stesso.
Il partito si trova in un limbo pericoloso, alla luce della vittoria di Ferrero per la segreteria: con lui Rifondazione potrebbe riscoprire un'identità che quel gran signore che è Bertinotti (veramente uno dei politici migliori, o meno peggiori, che abbiamo... anche se spesso non ne condividevo le idee) aveva perso per strada, soprattutto durante l'ultima campagna elettorale. Prenderà più voti, ma al contempo li toglierà al PD, perchè alla storia degli operai che hanno votato Lega sinceramente faccio molta fatica a credere.
Con Vendola, che preferivo di gran lunga al "cioccolataio" Ferrero, il partito magari non si sarebbe rifatto allo storico comunismo di Togliatti e Berlinguer - senza risalire a Marx e Lenin come fa Ferrero - ma avrebbe avuto maggiori possibilità di dialogo coi riformisti democratici, ossia maggiori speranze di una vittoria a sinistra già a partire dalle Europee dell'anno prossimo.
E invece temo che la spaccatura di ieri vada a tutto vantaggio, numerico ancor prima che ideologico, di Berlusconi.
E il ciao ciao Sinistra si rivela soprattutto dal fatto che l'Italia è l'unico paese Europeo dove non esiste un Partito Socialista di gran peso... ormai sono passati 16 anni da Tangentopoli, non sono pochi per ricostruire un progetto serio che li porti a divenire il primo - massimo secondo - partito di sinistra nel Paese.
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